lunedì 20 giugno 2011

Stiamo tutti in piedi.

E’ da tre giorni che non faccio altro che leggere post e articoli riguardando l’affaire Concita De Gregorio e lo faccio ascoltando in sottofondo “Todo Cambia” di Mercedes Sosa, anche in questo momento il mio ipod suona la stessa musica.

Nanni Moretti ancora una volta è anticipatore degli eventi che, come oggi, ci stanno travolgendo, come quando anni fa disse “Con questi dirigenti non vinceremo mai”…

Il pensiero che mi frulla in testa è sempre lo stesso, la sinistra alla lunga non sa vincere … La base ha vinto i referendum , tutti insieme siamo stati in grado di piegare le aspirazioni di un Governo latitante, e di una intera classe politica che, dopo il voto, ha cantato vittoria. Ho letto da qualche parte Facebook ha vinto il referendum. E’ vero, tutti insieme non abbiamo dato tregua alle manovre di palazzo.

La vittoria è solo di quella che molti si ostinano a chiamare “Società Civile”.

Sono triste, la notizia delle dimissioni di Concita De Gregorio mi angoscia, io la seguo da sempre e da sempre la ritengo la migliore giornalista italiana. L’Unità grazie a lei era divenuta un punto di riferimento per quella base che , il più grande partito di sinistra continua a snobbare. E’ stata in grado Concita, di far sì che L’Unità, non fosse non solo un quotidiano degno della storia che ha, ma di farlo divenire la nuova agorà, era il”nostro luogo” ideale, dove ognuno potesse dire la sua.

Questa libertà, nei circoli di partito ( e ne ho frequentati) non accade più da tempo, io stessa ne ho fatto le spese, perché ciò che vige è il pensiero unico.

Non mi piace questa politica, non mi piace quello che è successo dopo i risultati del refendum, gridare alla vittoria, senza che questa vittoria sia figlia di alcun partito, se non forse dell’IDV che, in tempi non sospetti ha raccolto le firme.. E andare l’indomani in Tv come ha fatto d’Alema, a consigliare al Terzo Polo di pensare insieme al PD ad un governo di transizione.

Perché, perché ci si ostina a mortificare il popolo di sinistra in questo modo?? Chi è cresciuto leggendo certi libri, guardando certi film, sostenendo certe discussioni nelle agorà, non può tollerare questo atteggiamento. Non era il momento di eliminare Concita De Gregorio da Direttore dell’Unità, non ora che il vento sta cambiando, e sta cambiando perché, è la base che si è accorta che il berlusconismo è solo una montagna di carte (false).

Il rigore con cui chi è veramente di sinistra è nella pagine scritte da Concita De Gregorio, l’Unità era ormai il suo alter ego..”Vediamo un po’ cosa dice oggi Concita”..così in edicola, non ho mai nessuno sentito dire “Cosa dice L’unità”.

Questa personificazione, rende utile e facile intuire e comprendere che, siamo alla svolta, che abbiamo bisogno di fidarci di qualcuno, che i nostri modelli sono cambiati, che il futuro lo vediamo in modo diverso, che non ci sono nelle dirigenze di partito, politici che trasmettono la stessa fiducia che ha trasmesso e trasmette Concita De Gregorio.

Basta leggere quello che sta accadendo sul suo profilo di Facebook, basta leggere i commenti che ci ha regalato, basta rileggere il suo Zibaldone per comprendere che, non è stata una decisione condivisa, che non ci si può sempre piegare, che non è sempre giusto resistere.

“Sono stanca dei boicottaggi. Nemmeno non ritesserarsi e rifiutare qualsiasi incarico a livello regionale è bastato.

Ma soprattutto mi chiedo se tutto questo abbia un senso, perché quello che sto facendo lo potrei fare meglio, in pace ed armonia altrove. Tra chi mi ha dimostrato di non avere paura di combattere e di avere a cuore quello che sto facendo. E mi piange il cuore scriverlo, non si tratta del Pd”.

Così scrive Concita De Gregorio e ancora una volta scrive quello che in molti pensiamo.

Ho scritto a tutti i dirigenti del PD,perché mi diano una spiegazione che, non insulti la nostra intelligenza, come quella delle copie vendute in meno, l’unico che mi ha risposto è stato Walter Veltroni, a cui sono grata per le cose che mi ha detto, le sue parole confortano quello che ho sempre pensato che, la sinistra può rialzarsi solo se gli intellettuali che la dirigono tornino ad ascoltare il popolo vero, come ha fatto lui, in ogni momento, in ogni situazione.

Siamo tanti, non dimentichiamo mai, allora andiamo nelle piazze, teniamo uniti con i social network, scendiamo nelle piazze, in spiaggia chiudiamo le riviste e apriamo le discussioni, guardiamo i Tg che danno informazione vera, pochi ma ci sono, accendiamo la Tv solo quando questa racconta la verità, facciamo come hanno fatto a Napoli, a Milano.

Questa primavera dolce, che ci ha risvegliato non si deve disperdere, non dobbiamo lasciarci andare alla stanchezza, non dobbiamo finire mai di distinguerci dalla destra, non dobbiamo finire mai la frase, “E vabbè…è andata così”.

Siamo tanti, lo abbiamo dimostrato, non lasciamoci andare allo scoramento, non deludiamo chi ci ha insegnato che la testa bisogna tenerla sempre alta, non illudiamoci che qualcuno lo farà la posto nostro.

Alziamoci mettiamoci tutti in piedi, per il lavoro, per la libertà di stampa, per la meritocrazia, per la ricerca, per la scuola, per la vita semplice, per le amicizie fatte di emozioni e non di interessi, facciamolo per noil, per la nostra disgraziata generazione che Concita De Gregorio ha aiutato a ridestarsi, .

Alziamoci per ottenere un futuro migliore, perché siamo l’ultima generazione del Novecento, la più specializzata e la più mortificata; facciamolo per dire ai politici tutti che, loro sono lì perché qui ci siamo noi.

Concita De Gregorio ha scritto di tenere saldo il filo che ci unisce..io ritengo che il filo sia lo stesso. Noi qui e lei dall’altra parte, per questo le voglio dire grazie, perché ha saputo ascoltare, perché ha scritto, quando nessuno lo faceva, delle donne, dei precari, dei metalmeccanici, degli immigrati, senza avere paura di alcuno. Ha scritto per noi.

La nostra vittoria più grande siamo noi. Restiamo tutti insieme.

Ad maiora.

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