sabato 17 settembre 2016

FuoriRoma e Dentrol’Italia…lettera aperta a Concita De Gregorio


Cara Concita, ti seguo da anni, precisamente dalle Olimpiadi greche. Quel tuo articolo sulla chiusura dei giochi olimpici di Atene mi è entrato nella mente: “ Guardaci mondo, siamo la Grecia…”. Di tempo ne è passato La Repubblica, i libri, i fatti di Genova, e Licio Gelli, l’Unità, Pane quotidiano e adesso sei tornata con FuoriRoma. E’ bello, ogni sera, ascoltare le storie e vedere com’è fatta l’Italia. Ci fai entrare nelle piccole città lontane da Roma, per cultura e quotidiano. Lontane, forse, anche da quella cialtroneria che siamo abituati a vedere in Tv. Ci racconti i sapori di quelle città, ci ricordi che la destra, la sinistra, il populismo siamo noi, non Renzi, D’Alema, Berlusconi, Grillo e compagnia bella. La politica è quello che noi siamo ogni giorno, passione, dedizione, scontro, lungimiranza, populismo. La politica è bella se è orientata ai bisogni di tutti e non di alcuni. In provincia è più bella, nelle nostre piccole città, nei mille paesi della nostra Italia, ci sono ancora persone appassionate che credono che destra e sinistra siano ancora cose differenti, nei valori, nel pensiero, forse anche geneticamente. Tu, ci racconti queste storie, ed è questa la novità assoluta nel palinsesto televisivo, con pacatezza. Nessuno urla, tu stai lì seduta e ascolti, fai domande e ascolti E, come per magia, anche noi ascoltiamo e non abbassiamo più il volume della TV. Semplicemente non c’è bisogno di farlo. Ci sono le immagini bellissime che ci fanno vedere con occhio attento e non di propaganda quanto è davvero bella l’Italia, come siamo ricchi di storia, arte e cultura e che se la politica non entra in queste categorie è perduta e noi insieme con lei. Amministratori capaci e meno si avvicendano con voci di personaggi noti del luogo. Ognuno dice la sua, ognuno dimostra un forte campanilismo…siamo o no il paese dei mille campanili?

Bella la politica, quella scevra da individualismo, quella lontana dai riflettori che opera perché l’elettore è vicino, non distante dietro uno schermo. Nei piccoli centri bisogna rendere conto di quello che si è fatto da amministratori. Anche passeggiare per strada, può diventare un’operazione difficile se non si è amministrato bene. E allora Lecce sempre di destra con un sindaco capace di dialogare. E Carbonia con le sue miniere che sono il passato e i nuraghi e il mare che sono il presente e forse il futuro. Poi Pesaro e la sua bicipolitana lunga, lunghissima sembra non finire mai. Poi il mare, sempre presente in tutte queste città quel mare che serve da attrazione per la natura meravigliosa che sa essere e non discarica. Viene voglia di visitarle queste città, di passeggiare per le loro strade. Viene voglia di conoscerle con quella curiosità sana che è del viaggiatore e non del turista. Volti, sguardi, battaglie di ogni giorno che si riversano nella vita di ogni cittadino. Sembrano, però distanti la finanza e Roma ladrona, e le urla di Grillo e il benessere del renziano PD e il razzismo della Lega. Sembra lontana la Merkel, e manco a dirlo l’Europa. Ci sono persone vere con problemi e soluzioni reali. Bel viaggio, ricco e interessante come il tuo taccuino, sempre diverso a ogni puntata. Abbiamo bisogno che qualcuno, senza pregiudizi racconti di noi, delle nostre piccole realtà spesso dimenticate dalla dialettica politica nazionale. Abbiamo bisogno, per trovare soluzioni di quella pacatezza con la quale ci accompagni in giro per l’Italia. Perché forse, FuoriRoma è essere Dentrol’Italia.

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