Negli ultimi mesi si sono avvicendate varie elezioni, l’Italia,
si sa, è il Paese in cui si vota con più frequenza. Mi è capitato spesso di leggere
sui vari social networks, sui blog, vari articoli relativi allo stato dell’arte
della politica. Si sa, io ho sempre appoggiato una certa politica di sinistra e
si sa anche che, quando quella politica, fatta solo di apparenza, tale solo perchè
legata a un simbolo, ha cambiato i suoi valori, quelli per cui era nata, allora
ho fatto altre scelte, guidate dalla mia storia. Per tale ragione mi si è
accusato di essere trasformista, di salire sul carro dei vincitori, una “certa”
pasionaria di sinistra dell’ultima ora mi ha apostrofato così: quella capace
solo di “leccare il sedere”.
Ora da questo breve incipit, si capisce che livello ha
toccato la “politica” non solo qui, ma in generale in tutta Italia. Dopo le
elezioni non ho mai letto un’autocritica, da parte di chi, ha perso pur avendo
fatto moltissimo. Non ho mai letto un’analisi dei fatti, ma solo invettive
contro chi ha vinto. La politica si è ridotta a questo perché, non ci sono più
valori, perché pur di creare un partito, ci si lascia avvicinare, da tutti
coloro i quali, fino a qualche tempo prima erano distratti da altro e al contrario,
mortificare quelli che ci sono sempre stati. L’importante in politica è avere
la memoria lunga, è avere cognizione di quali sono i fatti, di cosa ci sta
dietro certi progetti, conoscere le persone, la loro storia. Oggi tutti sono
rottamatori, tutti pronti a fare del partito di riferimento campo di battaglia
per la rivoluzione. Salvo poi, conferire, nel loro quotidiano, con le stesse
pratiche di una politica vecchia e obsoleta.
Il berlusconismo ci ha piegati? Berlusconi è il male degli
ultimi venti anni? Queste non sono
affermazioni solo, per certi versi assiomi, però a questi bisogna accostare
altri punti interrogativi: Chi ha fatto in modo che Berlusconi diventasse
quello che è? Chi ha permesso che le classi operarie, che la classe media se impoverisse? Chi ha iniziato a demolire la scuola
italiana? Chi ha iniziato la riforma del lavoro che oggi ci dobbiamo sorbire?
Chi ha messo in mezzo ad una strada la mia generazione?
Ecco io sono sempre stata di sinistra, la mia famiglia è
cresciuta con quei valori, mio nonno è stato Sindaco socialista di questo paese
ed io so quali sono i punti di riferimento della sinistra. Lo sono nel
quotidiano, lo sono quando studi, quando ti fermi per strada a parlare con le
persone. Sono quelli che ti accostano a certi aspetti del sociale che altri dimenticano
troppo facilmente. Lo sono nella capacità di creare di avere una visione del futuro
nella consapevolezza che, solo l’aggregazione e l’uguaglianza possono portarci
a vivere meglio.
Che cosa ha fatto una certa sinistra nel nostro Paese? Quale
opposizione c’è stata? Quali sono le regole del gioco cui si è sottratta
andando contro la sua stessa storia?
Ora a mio avviso non ci può essere rottamazione senza porsi
queste domande…e queste domande se le devono fare tutte quelle persone che
hanno vissuto con i valori di sinistra, non le pasionarie dell’ultima ora.
Quelle mortificano quanti hanno creduto, lavorato, studiato, vissuto in un
certo modo.
Scrivere è importante, le parole sono importanti. Scrivere
che il PD in Sicilia ha vinto è vero ma, bisognerebbe anche chiedersi e
scrivere perché ha perso la metà dei voti. Scrivere che Grillo ha fatto il boom
è vero ma, chiedersi il perchè deve essere un imperativo morale.
Ora con molta serenità dico che tutte queste nuove leve non
sanno nulla di quello che c'è voluto per arrivare dove siamo, è gente che con
molta approssimazione si fa guidare da un capo, da un riferimento di turno,
cambiando il quale cambia pure il turno. Oggi questo avviene perché non si
legge, perché non ci s’informa, perché non ci si è appassionati a nulla, così
nascono le pasionarie, così la politica si è piegata a invettive solo di tipo
personale. La storia è importante quella di ogni singolo individuo, quello che
ha fatto dov’era quando si compiva la storia. La vera politica è quella che si
allontana l’invettiva privata per far emergere quella pubblica, lo “scontro”
aspro sul campo, non nelle segrete stanze. Napoleone fu sconfitto sul campo non
in Parlamento.
Facebook, oggi è la nuova terra di nessuno, dove ognuno può
ergersi a giudice della vita degli altri, delle scelte e criticare l’aspetto privato,
senza conoscerlo, senza porsi una minima domanda, quella più lamentare. Io una
domanda da fare a queste pasionarie ce l’ho: Tu dov’eri? I tuoi dov’erano?
Non ci si può alzare una mattina e svegliarsi con dei valori,
non ci si può improvvisare attori di un film se non si conoscere la storia.
Oggi si recita a soggetto, oggi molti hanno un copione, per cui scrivono i
commenti, i famosi status, salvo poi cancellarli, magari su suggerimento, magari
quando non hanno come controbattere, proprio perché non conoscono la storia.
Essere di sinistra significa avere il coraggio delle proprie azioni, portarle
fino in fondo, non nascondersi dietro un dito. Essere di sinistra significa
credere di potere lottare per un bene comune. Essere di sinistra oggi è esserlo
indipendentemente dai partiti di riferimento.
Grillo prende un sacco di voti per questo, perché la sinistra
ha perso quei valori, perché si è adagiata su certe nuove leve che, storicamente,
nulla hanno a che vedere con essa. E allora la politica si riduce a tagliare
gli stipendi ai deputati, a guardare quante case hanno a quante volte vanno in
vacanza, senza poi avere dopo di questo, una vera progettualità. Se la sinistra
non avesse abbandonato i suoi valori e la sua storia oggi non saremmo a questo
punto.
Allora aveva ragione De Pretis : "Credo per capire, ma
capisco per credere”.