domenica 18 ottobre 2015

Scrivere è un dovere

“Dovere” è la parola più sublime nella nostra lingua. Compi il tuo dovere in ogni cosa. Non puoi fare di più. E non dovresti mai fare di meno.
Robert Edward Lee.

Ognuno di noi coltiva delle passioni, nel percorrere la vita ci sono tante strade da potere scegliere. Noi abbiamo scelto quella di scrivere. Da qualche tempo lo facciamo e più passano i mesi, più abbiamo voglia di farlo. Cos’è che ci spinge? Ce lo siamo chiesto più volte. Quando ci troviamo davanti ad un foglio bianco, le parole arrivano spontanee, da subito trovano, ognuna, la propria posizione, come quando si esegue una musica. Scrivere per noi è armonia, è osservare quello che ci circonda avendo consapevolezza che, non ci interessano gli attacchi personali ma, svolgere un ruolo civico con senso di responsabilità. Sollevare polveroni non è il fine di chi scrive entrando nel merito dei fatti e delle situazioni ma, avere voglia di contribuire al dialogo, anche aspro se è il caso, non per colpire la persona ma per correggere e a volte cambiare. Non ci siamo mai sottratti al confronto purché sia educato e civile. Forse abbiamo un’idea sbagliata ma in tal caso è giusto metterla in discussione utilizzando il metro giusto senza cercare sponsor ma assumendoci completamente la responsabilità di farlo. Scrivere per “Le Madonie” ogni mese, è un piacere, condividere i nostri contenuti con chi la Storia di questo paese, in modo sobrio, ironico ed elegante, ha contribuito a farla, è un onore. Scrivere con quella sana curiosità che ci porta a chiederci il perché avvengono cerche cose, è un segno di quello che la filosofia ci ha da sempre insegnato, andare oltre, spingersi alla conoscenza senza avere paura del cambiamento. Criticare il metodo finché si arrivi al merito. Chi fa il proprio dovere, in ogni campo, non ha paura delle invettive, dei travisamenti. Ogni parola compie un atto, serba in sé un pezzo di filo che contribuisce a creare la trama. Non faremo come Penelope, che di giorno tesseva e di notte sfilava, noi non abbiamo timore che il nostro compito sia vilipeso. E’ bella la Castelbuono che compie il proprio dovere, tanti cittadini ogni mattina si alzano per farlo. Non fa parte della nostra storia comune millantare credito ma, mettersi al lavoro e realizzare, all’inizio forse per gioco ma sempre con senso del dovere. Lo dimostrano le tantissime associazioni che operano in tutti i settori e che spesso e volentieri per l’assenza della politica, diventano punti di riferimento del nostro paese. Non siamo più acuti o più intelligenti di altri, non è la superbia che ci guida. Non ci interessa la lite ma sviscerare con forza e determinazione la crisi politica, sociale e culturale in cui versa Castelbuono da qualche tempo; un tempo che, a nostro avviso, ha creato molti contenitori senza contenuti. Il viaggio continua, la curiosità non s’impoverisce, la passione non si spegne. Il senso civico, il senso del dovere, quelli che non abbiamo barattato pur di conservare una poltrona, crescono e si arricchiscono osservando con curiosità. Perché come diceva il filosofo inglese Hume, chiunque compia il proprio dovere, chiunque ami le regole, è un uomo libero.