venerdì 17 dicembre 2010

libertà...normalità....

In questi giorni mi è capitato spesso di pensare alla libertà...Non molto tempo fa avevo della libertà, un pensiero forse troppo alto..oggi le cose le sento in maniera diversa le vivo in modo diverso e questo non so, ma mi da un senso di libertà che, prima non avevo, ed ho pensato ad un elenco delle mie forme di libertà.

Mandrazze, il cielo blu e quello pieno di stelle, guardare i Flinstones, leggere un libro di un autore americano, bere un bicchiere di vino, il primo bicchiere d'acqua della mattina, aprire la finestra appena sveglia e vedere la montagna di fronte;ascolta la mia musica preferita, fantasticare sul viaggio che farò, pensare al viaggio che ho fatto raccogliere la frutta direttamente dall'albero, stare sdraiata in spiaggia, guardare il mio gatti, dormire con i mie gatti, giocare con i miei nipoti, comprare qualcosa per la casa, uscire con la macchina senza una meta, incontrare un vecchio amico, fare una telefonata, sparare cazzate, tanto si sa quelle sono gratis, prendere un altro lavoro, portare a termine un lavoro, ascoltare una bella storia, vedere un film di un certo genere, rivedere un film wester di Sergio Leone o di John Ford. Indignarmi per quello che sta succedendo in Italia alla mia generazione, comprare i giornali la mattina, cercare su internet le ultime novità tecnologiche, vedere in TV un film anno '50, guardare le foto di quando ero piccola, organizzare una cena per gli amici, pensare alla prossima estate, respirare il clima natalizio, persare ad oggi e non più a domani, pensare a mio padre, guardare le foto di quando era giovane; Pensarmi in America, pensare che là troverò amici cari e nuove avventure. Ascoltare cosa i sta dicendo mia madre, non ascoltare cosa mi sta dicendo chi di me non ha capito nulla, non interessarmi di quelli che lasciano il tempo che trovano, mettermi al sole, piantare un albero nella mia nuova campagna che, sa di antico..Pensare a mia nonna, pensare a me..pensare alla mia normale libertà...

lunedì 1 novembre 2010

Pericle "Discorso sulla democrazia"

Qui ad Atene noi facciamo così.
Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.

Qui ad Atene noi facciamo così.

La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.
Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.
E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.
Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.
Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.

Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C.