mercoledì 20 marzo 2019

C'era una volta l'etica


Cultura significa anzitutto creare una coscienza civile, fare in modo che chi studia sia consapevole della dignità. L’uomo di cultura deve reagire a tutto ciò che è offesa alla sua dignità, alla sua coscienza. Altrimenti la cultura non serve a nulla.”
Oriana Fallaci


E già la cultura, questa sconosciuta. In questi giorni, nella nostra bella Castelbuono, stiamo assistendo a un abominio etico nei confronti di lavoratori che, nel passato, sono stati osannati perché più deboli, oggi al contrario, usati come dazio elettorale. Atto questo che ha certamente i Natali, forse in esigenze elettorali, a certe convenienze, a fini che forse ancora non sono del tutto chiari. Certamente quello che è evidente è la morte civica dell’Etica. Un delitto perpetrato anche da chi, mettendosi in cima a una piramide dalle assenti fondamenta, continua a dirci di non prendere  lezioni di Etica da nessuno. E ha ragione!  Non ne prende, e gli atti lo dimostrano. Ci raccontano l’assenza della conoscenza filosofica, politica e civile dell’Etica. Altro che Res Pubblica… Su questo punto siamo totalmente d’accordo. Quello che sembra essere morto insieme all’Etica, è quella classe dirigente, che nel tempo, ha avuto ruoli pubblici e nello specifico, culturali in questo paese. Si dirà, “ma ormai o paisi un c’è chiù nuddri”. Ed è vero, la generazione dei quarantenni ormai è volata via insieme con un bagaglio di conoscenze enorme, che sarà donato ad altre comunità. La nostra si sta inesorabilmente impoverendo, peccato che, proprio quelli che hanno avuto un ruolo, davanti a questi atti contro l’Etica stanno zitti e continuino a “servire” ruoli senza intervenire o animare il dibattito sano in paese. Peccato, che una classe dirigente che ha avuto onori, e certamente anche oneri, oggi stia zitta, sorniona e complice di una politica vulnerabile, personale e ci fermiamo qui.
Eppure a livello nazionale, in cui la guerra all’Etica, continua a distruggere le nostre Istituzioni e la nostra cultura educativa, qualcosa sembra muoversi. Le piazze piene di cittadini che portano avanti istante e valori che appartengono a tutti, ne sono un esempio confortante.
Qui, nulla. Qui si continua a tacere impunemente. Qualcuno diceva un tempo che Castelbuono è laboriosa, che i castelbuonesi si alzano la mattina, vanno a lavorare…ecc. Lavorare è un diritto sancito dalla nostra Costituzione, per qualcuno, invece, è divenuto un privilegio acquisito. E se la cultura non serve a contribuire a creare una coscienza civile, bene hanno fatto coloro che sono andati via. Quella generazione che è volata via, non si è fatta rubare la dignità da questa “classe dirigente”. Aveva ragione Oriana Fallaci, se la cultura non serve a reagire, contro le azioni intollerabili eticamente, non serve a niente. Attendiamo con ansia che qualcuno dentro la stanza dei bottoni  confuti, quanto abbiamo scritto. Ancora una volta attenderemo invano?


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