mercoledì 20 luglio 2016

Chi tace acconsente


“La notte in cui tutte le vacche sono nere”

G.W Hegel

Abbiamo atteso tanto, troppo forse per capire cosa stia succedendo nella politica castelbuonese. L’attesa, si sa, per noi impazienti, è una vera tortura.  A ben vedere, però, i risultati ci sono e, a meno di non sbagliarsi, sono anche eloquenti. Abbiamo osservato, letto, partecipato ad  assemblee pubbliche e  scritto, ma nulla, non succede nulla. Certo c’è la” necessità” del posizionamento di tanti gruppi che si fanno notare in vista delle  prossime elezioni. Democrazia, bene comune, partecipazione, cittadinanza, attenzione verso il prossimo, il “nuovo che avanza”,  riciclati che sempre attendono il momento opportuno per farsi vivi. In questo marasma mancano i temi, quelli giornalieri. Sono scomparsi dalla vita pubblica e dalla politica le questioni importanti di Castelbuono. Volete qualche esempio? Non si parla più della circonvallazione, della zona artigianale, del traffico e dei rifiuti. Partirà o no il nuovo piano dei rifiuti? Scomparsi i temi che riguardano le istituzioni culturali. Il complesso monumentale di San Francesco ormai ad uso di banchetti e feste private, senza che ci sia un regolamento. A proposito che fine ha fatto il trasferimento del Museo naturalistico Francesco Minà Palumbo? Silenzio tombale sul Teatro Le Fontanelle. Scomparsa anche la Commissione consiliare sul patrimonio Paolo Cicero che entro un anno dal suo insediamento avrebbe dovuto darci lumi sulla annosa questione. Eppure è passato abbondantemente l’anno e nulla. Silenzio. Ancora,  comunicati di un’importante istituzione culturale del nostro paese ci invitano ad assistere ad un concerto. Lo stesso, si legge, è a pagamento, basta comprare un biglietto da un euro e ci si può godere la musica. Giusto, va bene contribuire, ma la stessa istituzione culturale, verso la quale nel passato l’opposizione era dedita a critiche pretestuose, si sta ponendo la domanda se è stata fatta una variazione di bilancio che giustifichi, con un capitolo apposito, l’entrata di queste somme? Chiediamo loro:  sono o no soldi pubblici ? A ben pensare ciò che è veramente scomparso è il ruolo dell’opposizione, tutto ormai può succedere senza colpo ferire, perché l’opposizione tace. E perché tace? Forse si sta organizzando per urlare tre mesi prima delle elezioni questi temi spinosi, dal palco dei comizi? Roba da vecchia politica, scene viste e riviste che non fanno bene al paese. Nessuno di loro spiega ai cittadini cosa stia accadendo, nessuno si prende la briga di andarli a cercare. A cosa serve il consiglio comunale? A cosa servono i gruppi consiliari che tempo orsono si sono staccati in forte polemica dall’attuale amministrazione? Cosa hanno fatto di diverso? Che Castelbuono pensano di raccontare alle prossime elezioni, se già oggi tacciono? In cosa hanno segnato la differenza? Nessuno di loro ha capito che la politica serve a creare senso da cui poi, solo dopo, viene il consenso. E’ così aveva ragione Hegel. Anche  la politica a Castelbuono è come una notte, molto lunga, in cui tutte le “vacche” sono nere.