“La notte in cui tutte le vacche
sono nere”
G.W Hegel
Abbiamo atteso tanto, troppo
forse per capire cosa stia succedendo nella politica castelbuonese. L’attesa,
si sa, per noi impazienti, è una vera tortura. A ben vedere, però, i risultati ci sono e, a
meno di non sbagliarsi, sono anche eloquenti. Abbiamo osservato, letto,
partecipato ad assemblee pubbliche e scritto, ma nulla, non succede nulla. Certo
c’è la” necessità” del posizionamento di tanti gruppi che si fanno notare in
vista delle prossime elezioni.
Democrazia, bene comune, partecipazione, cittadinanza, attenzione verso il
prossimo, il “nuovo che avanza”, riciclati che sempre attendono il momento
opportuno per farsi vivi. In questo marasma mancano i temi, quelli giornalieri.
Sono scomparsi dalla vita pubblica e dalla politica le questioni importanti di
Castelbuono. Volete qualche esempio? Non si parla più della circonvallazione,
della zona artigianale, del traffico e dei rifiuti. Partirà o no il nuovo piano
dei rifiuti? Scomparsi i temi che riguardano le istituzioni culturali. Il
complesso monumentale di San Francesco ormai ad uso di banchetti e feste
private, senza che ci sia un regolamento. A proposito che fine ha fatto il
trasferimento del Museo naturalistico Francesco Minà Palumbo? Silenzio tombale
sul Teatro Le Fontanelle. Scomparsa anche la Commissione consiliare sul
patrimonio Paolo Cicero che entro un anno dal suo insediamento avrebbe dovuto
darci lumi sulla annosa questione. Eppure è passato abbondantemente l’anno e
nulla. Silenzio. Ancora, comunicati di
un’importante istituzione culturale del nostro paese ci invitano ad assistere
ad un concerto. Lo stesso, si legge, è a pagamento, basta comprare un biglietto
da un euro e ci si può godere la musica. Giusto, va bene contribuire, ma la
stessa istituzione culturale, verso la quale nel passato l’opposizione era
dedita a critiche pretestuose, si sta ponendo la domanda se è stata fatta una
variazione di bilancio che giustifichi, con un capitolo apposito, l’entrata di
queste somme? Chiediamo loro: sono o no soldi
pubblici ? A ben pensare ciò che è veramente scomparso è il ruolo dell’opposizione,
tutto ormai può succedere senza colpo ferire, perché l’opposizione tace. E
perché tace? Forse si sta organizzando per urlare tre mesi prima delle elezioni
questi temi spinosi, dal palco dei comizi? Roba da vecchia politica, scene
viste e riviste che non fanno bene al paese. Nessuno di loro spiega ai
cittadini cosa stia accadendo, nessuno si prende la briga di andarli a cercare.
A cosa serve il consiglio comunale? A cosa servono i gruppi consiliari che
tempo orsono si sono staccati in forte polemica dall’attuale amministrazione?
Cosa hanno fatto di diverso? Che Castelbuono pensano di raccontare alle
prossime elezioni, se già oggi tacciono? In cosa hanno segnato la differenza?
Nessuno di loro ha capito che la politica serve a creare senso da cui poi, solo
dopo, viene il consenso. E’ così aveva ragione Hegel. Anche la politica a Castelbuono è come una notte,
molto lunga, in cui tutte le “vacche” sono nere.