“Trasformare
i sudditi in cittadini è miracolo che solo la scuola può compiere".
Piero Calamandrei .
Piero Calamandrei .
Ieri sera al Cine teatro Astra la scuola Secondaria di I
grado , “Francesco Minà Palumbo” ha presentato il
saggio musicale di fine anno. Centinaia
di studenti si sono esibiti, moltissimi i flauti, tante le danze. Piccoli
musicisti ci hanno regalato un lunghissimo spettacolo emozionante. Questa la
cronaca ma, andiamo alla sostanza. Cosa
c’era ieri sera davvero all’Astra? Cosa ci ha impressionato, cosa ci spinge
oggi a scrivere di quei “piccoli” talenti ? Se è vero, come scrive Calamadrei , che la scuola crea cittadini, ieri sera, la Scuola
Media ci ha dato una grande lezione : Ci ha detto che solo con la dedizione,
con la passione , lo studio , la disciplina ,si possono educare, portare fuori
come si diceva, talenti nuovi. La scuola che educa e coltiva è ciò che rende migliori
i cittadini di domani. C’erano i maestri dell’orchestra, giovani ed entusiasti,
che con i loro “semplici,” ma decisi gesti accompagnavo i musicisti. C’erano i sottili violini, gli allegri
clarinetti, i suadenti sassofoni, i forti tamburi. C’erano le percussioni, le
calde e allegre chitarre, c’era il profondo basso, i flauti davvero magici, poi
le voci che raccontavano di quanto, in fondo, è bella la favola del brutto
anatroccolo, che un po’ tutti siamo brutti anatroccoli, ma che la speranza che
qualcuno si accorga di noi, è sempre dietro l’angolo e che forse ci salveremo.
Questi studenti hanno avuto la fortuna di diventare begli anatroccoli, perché hanno
incontrato docenti che si sono dedicati a loro totalmente. Un plauso va alla
Dirigente della Scuola, Prof.ssa Maria Cicero, che ha voluto fortemente e in tempi non
sospetti , che la Nostra scuola avesse un indirizzo musicale. La musica è l’arte che unisce , crea
quelle alchimie, per cui tutti gli strumenti se suonano insieme in simbiosi fanno si che, suoni sparsi, divengano musica,
armonia; divengano sublime bellezza. In
questa immensa atmosfera mancava la politica tutta. Mancavano tutti i
rappresentanti delle Istituzioni culturali. Non c’erano passerelle, non un
comunicato roboante, nessuna pubblicità. La scuola, ancora una volta, lasciata
sola. La scuola che tanto da, che insegna, che accompagna, che fa crescere, che
si esprime, che ci regala bellezza e talento. Non c’erano microfoni per i “signori”
della politica, perché i protagonisti erano i ragazzi. Una politica lontana
dalla scuola è una politica che non ha nulla da insegnare a nessuno , né oggi né domani. Non ha nulla da dire, si
ciba solo si propaganda, di improvvisazione e di luci finte della ribalta, solo
di se stessa . Ieri sera c’era solo la sostanza che contava. C’erano le lacrime
della commozione ,il battito dell’emozione, la felicità di essere riusciti a “buttare
fuori” la paura e, alla fine , la gioia di averci abbracciati tutti. Ieri c’erano i
ragazzi seduti sulle sedie , non sulle poltrone . Il concerto si è chiuso con la musica de “La
vita è bella”, ed è stato davvero emozionante quando tutti insieme, seduti lì, ognuno
con il proprio strumento stretto stretto, ci hanno gridato che sì, la vita è
bella. L’hanno detto loro a noi, quando dovremmo essere noi a dirlo con forza
ed entusiasmo a loro. Dobbiamo
ringraziare tutti quei ragazzi che, con la loro passione, ci hanno ricordato
che stare insieme, avere un obiettivo comune, non vivere di singolo
protagonismo, si possono realizzare cose belle.
Il più grande insegnamento di ieri sera? credere
che solo lo studio e la dedizione possano davvero far si che la Vita sia bella.
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