domenica 27 agosto 2017

L'eterna devozione

“L’amore è come la devozione; viene tardi”
A.      France

Vite che si inseguono per le strade, anime affaticate salgono le scale. Bambini chiassosi che camminano con coppi coloratissimi e illuminati da piccole luci. Segni che si ripetono anno dopo anno, secoli dopo secoli che prendono il cuore di tutti i castelbuonesi. Scende dal Castello e viene a trovarci, le a noi devota, lo fa ogni anno; noi devoti a lei lo facciamo di tanto in tanto. Cambiano i tempi e l’uomo, per sua natura, tende a modificare quegli aspetti che hanno bisogno del cambiamento. Anno dopo anno, siamo qui a constatare che ancora, inspiegabilmente, si da seguito ad una convezione che sa solo di apparenza. Lo diciamo noi, che ne siamo stati protagonisti nel passato e che proprio da protagonisti, sollevammo allora la questione. Il punto è: ha ancora senso che i devoti a piedi scalzi facciano la solenne processione stando distanti dal Sacro Teschio di Sant’Anna, venendo molto dopo le autorità…finanche dopo la banda? Come detto, sollevammo questo quesito in tempi in cui avevamo il ruolo per poterlo fare e la risposta fu: Ma si è fatto sempre così…!!! Ecco, questa frase, il “si è fatto sempre così”, dice in verità, che nulla si deve cambiare. Che la devozione, quella vera, quella spirituale, viene dopo, come ci avverte France. Oggi, è vero, il nostro paese assiste ad altro tipo di devozione, lontana dalla spiritualità e pregna di protagonismo. Altri devoti stanno vicino all’idolo del momento, quelli veri, quelli che il viaggio a piedi scalzi lo fanno per ragioni profonde, lontani dalla ragione per cui sono li. Cambiamo, cari paesani, portiamo avanti questa battaglia di civiltà e spiritualità. Siamo sicuri che anche le nostre autorità, prenderanno nella giusta considerazione questa proposta che non è nostra, ma del popolo. Quel popolo che non si è sottratto, durante il Centenario della donazione del Teschio, a seguire Sant’Anna in un freddo febbraio di qualche anno fa. Un popolo che attende un anno, che aspetta con pazienza di poterla vivere, toccarla, starle semplicemente accanto. Lo diciamo noi, con tanto rispetto, noi che non pratichiamo la fede, ma che abbiamo grande considerazione per chi, come molti, ogni giorno dedica parte del suo tempo alla spiritualità religiosa. Sant’Anna non è solo la patrona, è la nostra identità, è la nostra storia. Patria senza confini, terra accogliente e casa che ospita tutti. Il popolo merita attenzione, sempre, in particolare quando è affaticato, quando, si spoglia per donarsi. Il popolo di Castelbuono merita questa crescita culturale, merita di stare davanti. Qualcuno, a ragion veduta, deve lasciare che sia così. Solo così l’amore verrà prima.

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