Matteo, vieni qua siediti, lascia
stare la frenesia di andare in continuazione ovunque. Vedi oggi c’è il sole,
qui da noi al sud, il cielo è azzurro e limpido. Fermati, mettiti accanto a me
e chiacchieriamo un po’. Sai io è da qualche tempo che vorrei dirti due cose.
Ti aspettavamo sai, io e altri tantissimi compagni, si è vero, ti aspettavamo
da molto tempo. Abbiamo sempre avuto le nostre idee, i nostri amati e
struggenti ideali, ma non sapevamo a chi darli. Li abbiamo tenuti gelosi
insiemi alla nostra storia. Abbiamo vagato, un po’ come gli ebrei nel deserto
fecero secoli e secoli fa. Noi di deserti ne abbiamo passati tanti! Ogni
elezione una sofferenza immensa. Ogni sconfitta una fitta al cuore. Ogni volta
abbiamo sperato che fosse la volta buona. Quando lo fu con l’Ulivo, ci pensò un
compagno vestito con maglione di cachemire a buttarci giù a non avere rispetto
del nostro popolo. Finì lì il sogno, dopo tante battaglie durò poco. Poi il
nulla, vedevamo i nostri leader cadere a uno a uno per colpa della violenza e
del populismo di una destra accanita a risolvere solo i suoi Problemi e i suoi
interessi. Te le ricordi le leggi ad personam? Il mai votato conflitto di
interessi…? E poi gli scandali, le olgettine, e la Merkel, e siamo vicini alla
Grecia…il tempo passava e noi aspettavamo. Alcuni sono andati via e, però
nessuno se n’è accorto. Poi sei arrivato tu, un tuono che voleva rottamare
tutto e tutti. Ci siamo detti, noi le idee le abbiamo, il popolo c’è, gli
ideali sono intramontabili…ecco finalmente abbiamo un leader, uno che non ha
paura di niente, uno che ci farà valere. Eravamo pronti, ti abbiamo dato
fiducia. Poi il partito, poi il governo…noi ci siamo stati. Te le ricordi le
elezioni europee? Un sussulto di orgoglio. Abbiamo asfaltato tutti. Noi che
siamo stati accuditi e liberati da Berlinguer. Si quell’uomo esile che andò in
Russia e lì disse: i comunisti italiani non c’entrano nulla con il vostro
comunismo, noi guardiamo alle democrazie occidentali. Che uomo Enrico, uno che
in tempi non sospetti ci insegnò che un partito deve porselo il problema della
questione morale. Da qualche tempo non avevamo un leader e per questo ti
abbiamo creduto. Adesso siamo al giro di boa, ti stai lasciando andare, stai
perdendo lo smalto. Lo capisco governare in questa situazione difficile è un
tormento. Lo so, stai facendo le riforme che altri paesi hanno fatto decenni
prima di noi, e noi lo apprezziamo il tuo dinamismo. Pero Matteo, una cosa è
abbozzare in Parlamento con Verdini e co. Un conto è cercare di realizzare nel
paese il Partito della Nazione. Hai visto i risultati elettorali non ci hanno
premiati, era più che prevedibile. Noi popolo di sinistra, mai potremo andare
d’accordo con Verdini e i suoi, con gli ex cuffariani, con gli ex berlusconiani,
con gli ex di se stessi che ti cercano solo per salvaguardare il loro potere. Sempre
pronti a salire sul carro dei vincitori. Mestieranti senza mestiere se non
quello di servire il potente di turno. Noi non siamo cosi, noi abbiamo la
nostra identità. Non barattare il referendum con la tua persona, non metterci
davanti ad un aut aut. Tu lo sai, noi a sinistra ci scorniamo, litighiamo, ma
non amiamo gli aut aut. Non è a noi che devi rivolgere la tua rabbia, no, noi,
ti abbiamo permesso di essere li. Non andare a cercare altri, noi siamo qui. E
abbiamo bisogno di un Segretario che si prenda cura della base, che ascolti i
territori. Te l’hanno detto cosa sta succedendo in Sicilia? Matteo rifletti, cosa c’entriamo noi con
quelli che ci hanno sempre dato contro e che ora entrano in massa nel Pd perché
qualcuno glielo permette? Siamo diversi, lo siamo nel cuore, nella mente.
Intellettualmente distanti anni luce. Noi non li vogliamo, per noi saranno
sempre avversari politici. Entrano in casa nostra e fanno pure gli sbruffoni. Fermati
Matteo, guardaci, noi siamo qui e siamo tanti, non ci disgregare. Devi unire,
devi prenderti cura di questo popolo. Vogliamo andare avanti insieme? Lasciali
andare, noi le idee le abbiamo, torniamo al sociale, torniamo a pensare che
vincere a tutti i costi, non conta. Conta vincere per quello che siamo, per
quello che insieme sappiamo fare.
Con orgoglio e passione ! Sempre a testa alta !
RispondiEliminagrazie
RispondiEliminaCondivido pienamente e sottoscrivo!!!!
RispondiEliminagrazie Sergio, mi conforta molto il tuo messaggio
Elimina