“La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è
diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione
dipende la ripresa di fiducia nelle Istituzioni, la effettiva governabilità del
paese e la tenuta del regime democratico”.
E. Berlinguer
Dopo la denuncia da parte dell’opposizione, degli atti
non trasparenti dell’amministrazione comunale, quello cui si dovrebbe pensare,
automaticamente, è la questione morale. Molti certamente l’hanno fatto, come
non pensare alle parole di Enrico Berlinguer quando si argomentano fatti di
così tal rilevanza politica e civica. Al di là delle decisioni che ha preso
l’opposizione o altri organi, quello che ci interessa è la questione morale del
cittadino e non del politico. Da anni, ormai, si è aperto un dibattito, in
tutta Italia, sulla sfiducia che i cittadini nutrono nei confronti della
politica. La continua emorragia di voti, di tanti elettori che non vanno più a
votare, è un sintomo evidente del disinteresse e della sfiducia. Ora, leggendo
qualche commento sui social network, ci sono quelli che s’indignano per chi è
di parte, ci sono quelli che legittimamente non comprendono la decisione
dell’opposizione e ci sono quelli che vorrebbero derubricare gli atti poco trasparenti
con argomenti del tipo: “ ah però ci sono le frane e noi pensiamo alle sedie”;
è proprio questo il punto, se non ci fosse una morale di parte, la frase
eticamente giusta sarebbe: “ ci sono le frane e ci sono le sedie”. Quando c’è
di mezzo la morale, non ci sono argomenti prioritari, non si fa a gara cercando
il pretesto per sminuire o per ridicolizzare l’azione di un gruppo politico
piuttosto che di un altro. La morale non è appannaggio della politica ma, del
cittadino attento che oggi, avendo tutti i mezzi, può liberamente informarsi,
stare attento sulla conduzione, da parte della politica, dell’azione
amministrativa e governativa. Aristotele, parlava non a caso di zoon politikon,
affermava che l’uomo, in quanto animale sociale, è naturalmente portato a
occuparsi della politica, affinché possa vivere in armonia con tutti gli altri
uomini. Solo gli animali, esseri limitati e Dio che al contrario è onnipotente,
secondo il filosofo greco, non hanno bisogno della politica. La politica è come
sei ogni giorno, non solo durante le elezioni. E’ principio non uso personale. Il
bisogno della politica nei momenti di crisi come questo, in cui a vari livelli
ci accorgiamo della mediocrità delle classi dirigenti, dovrebbe farsi più
acuto, più attento e non lasciare posto ai tanti “autointellettualoidi”
che s’indignano per nulla e che giorno dopo giorno prendono campo con
l’antipolitica. Prendere le distanze segnando la differenza. Non il fine
personale ma quello comune è ciò che distingue una parte dall’altra. Invece quello cui assistiamo sono parole vuote
di quella parte che si abbarbica a un potere ridicolo e logorato, privo di
sostanza e degno dell’apparenza. Non c’è
un Bene più prezioso di quello comune, non ci sono, a nostro avviso, battaglie
più emozionanti di quelle che difendono le Istituzioni da quelli che non le
rispettano e facendole si rispettano tutti i cittadini. La storia ci ha dato
tante testimonianze di uomini e donne coraggiosi che hanno fatto di questo
rispetto la loro ragione di vita. Per comprendere e sostenere la morale del
Bene comune bisogna essere liberi da condizionamenti di sorta, avendo ben saldo
l’ideale e difenderlo ad ogni costo.