“Dovere” è la parola più sublime nella nostra lingua. Compi
il tuo dovere in ogni cosa. Non puoi fare di più. E non dovresti mai fare di
meno.
Robert Edward Lee.
Robert Edward Lee.
Ognuno di noi coltiva delle passioni, nel percorrere la vita
ci sono tante strade da potere scegliere. Noi abbiamo scelto quella di
scrivere. Da qualche tempo lo facciamo e più passano i mesi, più abbiamo voglia
di farlo. Cos’è che ci spinge? Ce lo siamo chiesto più volte. Quando ci
troviamo davanti ad un foglio bianco, le parole arrivano spontanee, da subito
trovano, ognuna, la propria posizione, come quando si esegue una musica.
Scrivere per noi è armonia, è osservare quello che ci circonda avendo consapevolezza
che, non ci interessano gli attacchi personali ma, svolgere un ruolo civico con
senso di responsabilità. Sollevare polveroni non è il fine di chi scrive
entrando nel merito dei fatti e delle situazioni ma, avere voglia di
contribuire al dialogo, anche aspro se è il caso, non per colpire la persona ma
per correggere e a volte cambiare. Non ci siamo mai sottratti al confronto purché
sia educato e civile. Forse abbiamo un’idea sbagliata ma in tal caso è giusto
metterla in discussione utilizzando il metro giusto senza cercare sponsor ma
assumendoci completamente la responsabilità di farlo. Scrivere per “Le Madonie”
ogni mese, è un piacere, condividere i nostri contenuti con chi la Storia di
questo paese, in modo sobrio, ironico ed elegante, ha contribuito a farla, è un
onore. Scrivere con quella sana curiosità che ci porta a chiederci il perché
avvengono cerche cose, è un segno di quello che la filosofia ci ha da sempre
insegnato, andare oltre, spingersi alla conoscenza senza avere paura del
cambiamento. Criticare il metodo finché si arrivi al merito. Chi fa il proprio
dovere, in ogni campo, non ha paura delle invettive, dei travisamenti. Ogni
parola compie un atto, serba in sé un pezzo di filo che contribuisce a creare
la trama. Non faremo come Penelope, che di giorno tesseva e di notte sfilava,
noi non abbiamo timore che il nostro compito sia vilipeso. E’ bella la Castelbuono
che compie il proprio dovere, tanti cittadini ogni mattina si alzano per farlo.
Non fa parte della nostra storia comune millantare credito ma, mettersi al
lavoro e realizzare, all’inizio forse per gioco ma sempre con senso del dovere.
Lo dimostrano le tantissime associazioni che operano in tutti i settori e che
spesso e volentieri per l’assenza della politica, diventano punti di riferimento
del nostro paese. Non siamo più acuti o più intelligenti di altri, non è la
superbia che ci guida. Non ci interessa la lite ma sviscerare con forza e
determinazione la crisi politica, sociale e culturale in cui versa Castelbuono
da qualche tempo; un tempo che, a nostro avviso, ha creato molti contenitori
senza contenuti. Il viaggio continua, la curiosità non s’impoverisce, la
passione non si spegne. Il senso civico, il senso del dovere, quelli che non
abbiamo barattato pur di conservare una poltrona, crescono e si arricchiscono
osservando con curiosità. Perché come diceva il filosofo inglese Hume, chiunque
compia il proprio dovere, chiunque ami le regole, è un uomo libero.
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