“Salta in piedi Sancho, è tardi, non vorrai dormire ancora
solo i cinici e i codardi non si svegliano all'aurora
per i primi è indifferenza e disprezzo dei valori
e per gli altri è riluttanza nei confronti dei doveri L'ingiustizia non
è il solo male che divora il mondo
anche l'anima dell'uomo ha toccato spesso il fondo
ma dobbiamo fare presto perché più che il tempo passa
il nemico si fà d'ombra e s'ingarbuglia la matassa…
Mi vuoi dire caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il male ed il potere hanno un aspetto così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità
farmi umile e accettare che sia questa la realtà?
Don Chisciotte e Sancho Panza insieme:
Il potere è l'immondizia della storia degli umani
e anche se siamo soltanto due romantici rottami
sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte
siamo i grandi della Mancha
Sancho Panza e Don Chisciotte!”
Don Chisciotte
Il Nostro e il suo fedele
scudiero, il Fattore K, (l’unico rimastogli) come novelli Don Chisciotte e
Sancio Panza, decidono che è arrivato il momento di agire. Da qualche tempo la
Rampante è in piena campagna elettorale, serve una mossa che possa metterla ko
e svilire le sue pretese. Il Nostro, arguto e innovativo come sempre, decide
allora di incamminarsi con Il Fattore K verso il Cammino di Santiago di
Compostela per avere lumi su come agire. I due in groppa a due asinelli comunali,
in riposo compensativo, partono per questo lungo viaggio. Baldanzosi e
disperati allo stesso tempo, non fanno altro che parlare e scartare ipotesi. “A
cu pigliami? Cu arristavi? Facimmi fora a tutti…Erami ‘na guardia e ora?”… Sconfortato
il Nostro, rivela le sue preoccupazioni al Fattore K che in verità, al momento
ha un’unica preoccupazione, non farsi buttare giù dall’asino. Durante il
cammino, incontrano diversi cittadini che si chiedono: “Ma chi fa, finalmenti
si ni va? Era ora, u capivi ca unnè cosa…”.
In paese non si parla d’altro, i cittadini si sentono liberati. Si diffonde repentina la voce, pure Emilio
passa cu banni, la cosa sembra certa. Esulta soprattutto la Rampante che organizza
subito un Ballo della Cordella in piazza Margherita per festeggiare. Non sanno
gli ignari cittadini che i due eroi, serbano una sorpresa. Il Cammino è lungo e
impervio. “Cu mu fici fari? Sugni puri in pinsioni, cu mi ci purtavi? “…impreca
il Fattore K mentre il Nostro distante
non lo sente. Un viatico più che un viaggio. Ad un certo punto, i due giungono ad
un crocevia. Una ,strada va a Sinistra, un’altra prosegue al Centro e l’altra a Destra. Come l’asino di Buridano, il Nostro non sa decidere: “da qualche tempo dico di essere
Renziano nei valori ma a Sinistra non mi vogliono. Al Centro ho fatto già
una brutta esperienza: pigliai tutti chiddri ca si putiva piglairi e mi lassaru
sulu comu un cani . A Destra …beh, si vaiu a Destra, la Rampante mi sgrifa”…Cosa
fare dunque? Il momento è topico. Davanti a quell’incrocio restano fermi più di
una settimana, si sa il Nostro è un tipo
lento, lento….lentissimo come l’asino, non prende una decisione neanche sotto
tortura. Passano i giorni e il Fattore K sente il bisogno di fare una pausa,
certi “bisogni” si fanno incipienti.
Poco distante dall’incrocio intravedono un’Area di Servizio. I due si avviano e la
raggiungono.
Giunti all’Area di Servizio, il
Nostro come in trance, comincia a declamare il suo nuovo manifesto politico:
“Contro il malaffare, contro le ingiustizie, contro il clientelismo, per
continuare nel solco da me già tracciato, per costruire un mondo migliore, più giusto,
a mia immagine e somiglianza, realizzeremo in un’ AREA DI SERVIZIO, un grande
progetto politico, innovativo, denso di culture politiche diverse che si
fondono per raggiungere un unico e preciso obiettivo: “NON FARMI LAVORARE PER
ALTRI CINQUE ANNI”. Sconvolto il Fattore K, non riesce neanche a scendere
dall’asino. Come potrà difendere l’indifendibile? Stanco e provato non se la
sente di fare ancora una campagna elettorale al fianco del Nostro. Deve trovare
il modo di sganciarsi e scendere definitivamente dall’asino . “Sindaco, detta
così sembra un insulto, va bene che la politica, quando vuole, giustifica
tutto, e nuatri cosi assurdi n’ami giustificati, però mi permetto di fare
notare: un progetto non lo abbiamo mai avuto, cultura mancu a parrarini, ‘u
clientelismo ‘u facimmi, n’accattami du consiglieri e ci facimmi fari
l’assessura pi un farini fari a sfiducia…Neca stami esageranni ora? I chistiani
già ca ni puonni vidiri assai…”. Il Nostro, restando in groppa all’asino ma con
la testa più dura di un mulo, ormai ha deciso e, con la flemma che trova sempre
nei momenti più disperati, sentenzia: “Caro Fattore K, i chistiani pua su
scordani, ora ci dami balli e feste e viri ca su scordani. Nell’ “AREA DI
SERVIZIO” c’è spazio per tutti e per tutto. Rifletti, cosa si fa in un’area di
Servizio? Si prende un caffè, si fa pipì, si metti a benzina, ca ‘o paisi custa
assai, si fanno due passi e ci si rilassa. Ma la cosa più straordinaria che si
può fare, sopra ogni altra cosa, è che nella nostra “AREA DI SERVZIO” ci si FERMA in sosta permanente e BASTA. Si
può stare fermi e sostare per ore e ore, giorni e giorni ma anche anni, senza
che nessuno ti possa mandare via. ESATTAMENTE COME AL COMUNE!
Caro Fattore K, questa idea dell’”AREA
DI SERVIZIO” è talmente potente e geniale ca sugni sicuri ca ma copiani. Il Fattore K a questo punto ferma l’asino,
scende e con passo risoluto e deciso entra nell’ “AREA DI SERVIZIO”. Si libera
del “bisogno incipiente” e, dopo avere tirato un profondo respiro liberatorio,
dice tra se e se, a bassa voce: “ormai a mia iri appriessi o farmi purtari di
scecchi ‘un mi servi cchiù…. Ora mi pigliu ‘na bella durmusa, mi stinnicchiu….. e ppi natri cinq’
anni, ma puonnu sulu…. annacari ! ”
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