domenica 16 ottobre 2011

Ottobre

"..per un motivo o per l'altro, sono un triste esiliato. In un modo o nell'altro, viaggio con la nostra terra e continuo a vivere con me, laggiù, lontano, le mie essenze longitudinali della mia patria"
Pablo Neruda

Stamattina ho aperto un libro e come spesso accade ho letto qualcosa che mi assomiglia. Sono giorni strani quelli di ottobre, è un mese a me non particolarmente simpatico, anche se è il 5 di ottobre, io mi sento sempre spostata in avanti, per me ottobre ha solo una data il 20. E allora il pensiero corre lontano,va indietro, più indietro possibile e le smanie affiorano tutte, le mancanze si fanno concrete.
Ottobre è il mese in cui spendo di più, in cui leggo di più, in cui sto meno a casa, in cui uso di più il telefono, in cui ascolto più musica, è il mese dei rendiconti, delle assenze che pesano, dei malumori e della voglia di futuro.
Tutto assume forse lontane, visi che non ricordo bene, voci che sono più nella mia fantasia che nella mia memoria e questa a poco a poco si fa sempre meno lucida.
Allora cosa fare? Scrivere per il vecchio detto, verba volant scripta manent, anche se in questa breve storia la versione dei fatti è solo la mia.
Così, ad ottobre, mi sento come Neruda, una triste esiliata, alla ricerca di una completezza che non c'è e che concretamente non ci sarà mai, di una storia che, come un video sempre uguale, racconta sempre le stesse cose, che non scorre perchè non c'è più tempo, perchè quel tempo è finito, forse troppo presto.
Resta solo il ricordo della sera a Mandrazze, mentre il grilli cantano, le donne cucinano, i bambini giocano e gli uomini discutono fumando sigari americani.
E' bella la mia storia, l'infanzia che ho vissuto, io vorrei che la vivessero tutti i bambini del mondo, così quel tempo è la mia patria lontana, il mio non luogo, nel quale l'esilio non è contemplato, dove la tristezza non ha casa, serate in cui i grilli cantano beati e il profumo dei gelsomini inebria l'aria, è un tempo nel quale non c'è spazio per ottobre.

1 commento:

  1. da circa due settimane provo a leggere e rileggere cose passate, a viaggiare con la mente per cercare di vivere (e non reprimere) la nostalgia e la rabbia che, purtroppo o per fortuna, nasce spontanea pensando a quello che ho qui, a quello che ho lasciato lì e ancora a ciò che non potrò mai più avere. anche per me sono giorni strani quelli di ottobre... :)
    come ti ho già detto, sei riuscita a farmi commuovere nonostante il mio "cuore di pietra" momentaneo. bello il fatto che tu riesca ad esprimere tutto ciò e con queste parole.
    un bacione! e grazie... :)
    Maco

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