"Un'Italia seria, intelligente, dignitosa, coraggiosa, quindi
meritevole di rispetto. E quest'Italia, un'Italia che c'è anche se viene
zittita o irrisa o insultata, guai a chi me la tocca. Guai a chi me la ruba,
guai a chi me la invade". Oriana Fallaci
Oggi vogliamo giocare con le parole, in senso buono ovviamente, e
vogliamo farlo cercando di essere ironici e malinconici allo stesso tempo. La
bellissima frase di Oriana Fallaci, ci riporta al senso della Festa della
Repubblica, a quella dignità che, persa chissà dove, dobbiamo impegnarci a
ritrovare. Il senso del rispetto verso gli altri e verso le Istituzioni,
cardini della nostra Democrazia, sono punti di riferimento che dobbiamo avere
il dovere di imprimere dentro la nostra mente, ogni giorno. E giocando, se
cambiamo per un attimo il termine Italia con Castelbuono, il gioco è fatto. Una
Castelbuono seria, intelligente, dignitosa, coraggiosa quindi meritevole di
rispetto…Tutto quello che manca oggi a Castelbuono, alle sue strade invase dal
traffico, al centro storico deturpato da manifesti di sagre e soste abusive a
ogni ora. Una Castelbuono, maltrattata da una mancanza totale di politica e di
rispetto verso l’avversario. Una Castelbuono che, assiste, ad attacchi
personali e che secondo il Nostro, oggi, può solo raccontarsi con delle foto
affisse alle piantane delle ex soste del bus cittadino. Il progetto, anzi il
concorso (addirittura!) si chiama proprio, “Castelbuono si racconta”. Si perché
l’idea geniale, in tempi di multimedialità, di Wi-Fi libero, (a proposito che
fine ha fatto il progetto di ormai due anni e mezzo fa, tanto osannato, sempre
dal Nostro, del Wi-Fi libero in tutto il centro storico?), è che, il turista,
non il castelbuonese, dovrebbe essere affascinato talmente tanto da queste foto
affisse un po’ ovunque, da ritenerle, quasi un itinerario turistico. Ora ci
chiediamo, ma anche le piantane delle periferie fanno parte del progetto?
Sempre nel comunicato si legge: “Le stampe, su un supporto particolare, saranno
realizzate con il contributo di vari imprenditori castelbuonesi i quali sin da
subito possono prenotare, fino al 30 giugno...”, la notiamo solo noi
l’incongruenza? L’amministrazione da per scontato che i commercianti pagheranno
la stampa e messa in opera delle foto, salvo poi aprire una prenotazione. Delle
due una, o è stato fatto un accordo precedente e quindi non c’è bisogno della
prenotazione …oppure…Oppure siamo alle solite, e ci chiediamo che interesse
avrebbero i commercianti a fare
un’operazione del genere? Ci chiediamo anche, perché non si propone alle tante
attività commerciali che, in passato, hanno usufruito dell’incredibile ascesa
turistica di Castelbuono, un vero progetto turistico in collaborazione con
l’Amministrazione e le associazioni? Come, per esempio, fare diventare il Parco
delle Rimembranze area di sosta per i turisti? Perché non si ripristinano
sempre al Parco delle Rimembranze i bagni pubblici? Perché non si propone la chiusura definitiva
del centro storico alle auto, anche a quelle comunali e degli amministratori?
Perché non ci sono progetti di restauro?
Perché quelli in avvio sono stati accantonati? Abbiamo davvero bisogno di
fermarci davanti un “palo” , guardare una foto per essere fieri delle bellezze
architettoniche e paesaggistiche che abbiamo? E’ davvero questa la Castelbuono
che si racconta? E se Castelbuono potesse parlare, oggi, cosa direbbe? Sarebbe
ora, di mettersi a lavorare seriamente, di chiedere a chi le idee le ha, di
mettersi in gioco, e questo vale per tutti, non solo per il Nostro. E’ giunto
il momento di onorare la Festa della Repubblica, in modo solenne, non con un
improvvisato comunicato affisso, neanche a crederci, anche nelle nostre scuole.
Come se, la vicinanza e il rispetto per la democrazia, avessero bisogno dell’ennesimo
comunicato non di politiche di educazione civica piena e consapevole. I veri
maestri sono quelli che insegnano ai loro allievi le bellezze affinché possano
a loro volta trasmetterla. A Castelbuono, salvo i cortigiani dell’ultima ora,
arroccati su posizioni ridicole e indifendibili dignitosamente, ci sono ancora
buoni maestri?
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