“Quando
ci si smarrisce, i progetti lasciano il posto alle sorprese, ed è allora, ma
solamente allora, che il viaggio comincia”.
Nicolas Bouvier
Nicolas Bouvier
Alla
fine la sorpresa c’è stata, troppo semplice sembrava la Restaurazione contro il
Nulla. Banale, tragico come la realtà che stiamo vivendo, il tempo effimero in
cui ci hanno trascinato. E invece, quando meno te lo aspetti, qualcuno trova lo
spirito giusto, forse anche l’orgoglio per alzarsi e dire finalmente no, ci
sono anch’io. Mentre in un’aula il Nostro beveva acqua inquinata per
raccogliere e convincere la gente che non era il caso di preoccuparsi del fatto
che non sa governare, nell’altra aula si consumava il rito della fine dell’uomo
forte. Ora, non neghiamo di essere un po’ preoccupati per le conseguenze che ci
saranno, lotte interne di certo, delusioni, uomini e donne che lasceranno per
altri lidi, appena capiranno quale sarà il carro del vincitore. Ed è proprio
questo il punto, cambiare la visione, non più legata alla vittoria ad ogni costo,
ma a una politica vincente che sia da collante verso tutte quelle energie
disperse e che abbia ben saldi ideali e valori comuni. Il compito è arduo, la
strada in salita certamente, però questo è il momento di prendere le distanze
anche da quei “compagni” ( si fa per dire) che ancora oggi danno un colpo al
cerchio e uno alla botte solo per interesse personale. Lasciare a casa chi ha
dimostrato di non avere valori e di sapere fare, pure male, politica solo su
facebook. La sorpresa sarà compiuta quando non ci saranno più interessi di uno ma
di tutti, quando si tornerà ad avere una visione per questo paese. I figli
hanno “ucciso” il padre, ora questi figli devono essere capaci di “andare
oltre” veramente, di avere il coraggio di prendere posizione, di fare politica
per le strade, di parlare alla gente e non scrivere post lontani che lasciano
il tempo che trovano. Il padre, di conseguenza, che tiene a questi figli, deve
restare per sorreggerli, per guardare loro le spalle. Per essere presente nel
momento in cui ci sarà bisogno. Perché ci sarà bisogno. C’è bisogno che quel
carro non sia assalito da avvoltoi, ma da persone che sanno, quanto costa la
fatica e quando sia importante spingere e non salire. Tornare dunque alle idee,
ad avere punti di riferimento non barattabili, a non scendere a compromessi
personali, ma di volare alto. Legalità, senso delle istituzioni, rispetto per
le persone e per i ruoli, nessun attacco personale, troppi da ambo le parti ce
ne sono stati. Li abbiamo visti gli avvoltoi in quell’assise, pronti a
sfregarsi le mani per agguantare un ruolo, una poltrona, siamo sicuri,
facendolo all’oscuro dei due candidati. Gente senza scrupoli che ha tentato
invano di “fare suo” questo o quel candidato, li abbiamo visti, poi delusi e
senza punti di riferimento. Questo accade a tutti quelli che hanno della
politica una visione distorta, personale, del “Levati tu che mi ci metto io”,
che hanno cambiato lidi, non morale, per condurre politiche opache e senza
contenuto. Opportunisti della prima e della seconda ora, che non partecipano,
non si sporcano le mani, ma che al momento giusto calano o cercano di calare
l’asso. Il metodo stavolta, è andato oltre loro. Dobbiamo rendere onore a chi non si è
sottratto al volere di un’assemblea, che ha messo in conto di perdere purché
davvero si andasse oltre. Questo adesso è il momento più delicato, andare oltre
davvero, superare il lassismo e la mediocrità del presente, non parlare con
tutti, ma farlo con chi si dimostra capace di portare avanti un progetto. Andare
oltre il populismo e l’inutilità degli ultimi cinque anni. Andare oltre ai
sorrisi formali e fermarsi accanto alle critiche sostanziali. Avere voglia di
crescere e di passare la parola, alla passione, alla visione, alla politica,
senza la quale non ci sarà alcun futuro. Che il viaggio cominci.
Nessun commento:
Posta un commento