sabato 18 febbraio 2017

La sorpresa


“Quando ci si smarrisce, i progetti lasciano il posto alle sorprese, ed è allora, ma solamente allora, che il viaggio comincia”.
Nicolas Bouvier

Alla fine la sorpresa c’è stata, troppo semplice sembrava la Restaurazione contro il Nulla. Banale, tragico come la realtà che stiamo vivendo, il tempo effimero in cui ci hanno trascinato. E invece, quando meno te lo aspetti, qualcuno trova lo spirito giusto, forse anche l’orgoglio per alzarsi e dire finalmente no, ci sono anch’io. Mentre in un’aula il Nostro beveva acqua inquinata per raccogliere e convincere la gente che non era il caso di preoccuparsi del fatto che non sa governare, nell’altra aula si consumava il rito della fine dell’uomo forte. Ora, non neghiamo di essere un po’ preoccupati per le conseguenze che ci saranno, lotte interne di certo, delusioni, uomini e donne che lasceranno per altri lidi, appena capiranno quale sarà il carro del vincitore. Ed è proprio questo il punto, cambiare la visione, non più legata alla vittoria ad ogni costo, ma a una politica vincente che sia da collante verso tutte quelle energie disperse e che abbia ben saldi ideali e valori comuni. Il compito è arduo, la strada in salita certamente, però questo è il momento di prendere le distanze anche da quei “compagni” ( si fa per dire) che ancora oggi danno un colpo al cerchio e uno alla botte solo per interesse personale. Lasciare a casa chi ha dimostrato di non avere valori e di sapere fare, pure male, politica solo su facebook. La sorpresa sarà compiuta quando non ci saranno più interessi di uno ma di tutti, quando si tornerà ad avere una visione per questo paese. I figli hanno “ucciso” il padre, ora questi figli devono essere capaci di “andare oltre” veramente, di avere il coraggio di prendere posizione, di fare politica per le strade, di parlare alla gente e non scrivere post lontani che lasciano il tempo che trovano. Il padre, di conseguenza, che tiene a questi figli, deve restare per sorreggerli, per guardare loro le spalle. Per essere presente nel momento in cui ci sarà bisogno. Perché ci sarà bisogno. C’è bisogno che quel carro non sia assalito da avvoltoi, ma da persone che sanno, quanto costa la fatica e quando sia importante spingere e non salire. Tornare dunque alle idee, ad avere punti di riferimento non barattabili, a non scendere a compromessi personali, ma di volare alto. Legalità, senso delle istituzioni, rispetto per le persone e per i ruoli, nessun attacco personale, troppi da ambo le parti ce ne sono stati. Li abbiamo visti gli avvoltoi in quell’assise, pronti a sfregarsi le mani per agguantare un ruolo, una poltrona, siamo sicuri, facendolo all’oscuro dei due candidati. Gente senza scrupoli che ha tentato invano di “fare suo” questo o quel candidato, li abbiamo visti, poi delusi e senza punti di riferimento. Questo accade a tutti quelli che hanno della politica una visione distorta, personale, del “Levati tu che mi ci metto io”, che hanno cambiato lidi, non morale, per condurre politiche opache e senza contenuto. Opportunisti della prima e della seconda ora, che non partecipano, non si sporcano le mani, ma che al momento giusto calano o cercano di calare l’asso. Il metodo stavolta, è andato oltre loro.   Dobbiamo rendere onore a chi non si è sottratto al volere di un’assemblea, che ha messo in conto di perdere purché davvero si andasse oltre. Questo adesso è il momento più delicato, andare oltre davvero, superare il lassismo e la mediocrità del presente, non parlare con tutti, ma farlo con chi si dimostra capace di portare avanti un progetto. Andare oltre il populismo e l’inutilità degli ultimi cinque anni. Andare oltre ai sorrisi formali e fermarsi accanto alle critiche sostanziali. Avere voglia di crescere e di passare la parola, alla passione, alla visione, alla politica, senza la quale non ci sarà alcun futuro. Che il viaggio cominci.

Nessun commento:

Posta un commento