“Ci sono due errori che si
possono fare lungo la strada per la verità: non andare fino in fondo e non
partire”.
Buddha
Si è alzato il sipario, va in scena la verità, la possibilità sul Teatro
Le fontanelle. Gira per le vie una nuova verità, è su tutte le bocche, gli
occhi si strabuzzano e nella piazza del Castello, tanti cittadini lo guardano
con occhi nuovi. Non sembra più così brutto, basta abbassare la quota, fare
delle modifiche all’interno, non stravolgerlo e lui potrà essere di nuovo
nostro, grande e ampio come solo un teatro merita. Molti non credevano, perché
la politica non ha mai spiegato a nessuno il perché dei mille finanziamenti
andati perduti, dei tanti progetti faraonici e milionari buoni solo a
realizzare l’ennesima sala convegni. Più si faceva silenzio sull’argomento, più
crescevano gli interrogativi e anche lo scoramento. Ormai tutto è perduto.
Venticinque anni, tanto è durato il silenzio sul Teatro Le Fontanelle. Eppure,
dopo l’assemblea pubblica che il Comitato “Rivogliamo Le Fontanelle” ha tenuto
di recente, molti di quegli interrogativi sono stati chiariti. La novità è
importante, è un fatto in sé. Non ci sono fazioni politiche apertamente che ci
spiegano il fallimento di tutti questi anni, il bue che dice cornuto all’asino!
Cittadini attenti e competenti che hanno avuto l’ardire di mettersi a studiare
i progetti e capire che le soluzioni per riavere il teatro ci sono. Lo dicono i
tecnici, le norme, e le soluzioni economiche. Alcuni di questi cittadini hanno
facce nuove, finalmente, intelligenze del nostro paese che hanno a cuore il
Teatro. Nessun clientelismo alle porte, solo idee. Ah le idee…è proprio con
esse che la politica, di tutti gli schieramenti, adesso si deve confrontare. E’
un fatto, dicevamo, che tanti cittadini, moltissimi per la verità, abbiano
aderito al Comitato, nell’intento comune di creare quella necessaria massa
critica capace di potere ottenere, senza chiedere nulla di personale in cambio,
che ci sia attenzione per i bisogni dei cittadini. Questa posizione, potrebbe
essere quella rivoluzione culturale di cui abbiamo sempre scritto, che aggreghi
i cittadini verso il Bene comune, e che non deleghi ai soliti noti, progetti di
propaganda. E’ dai bisogni dei cittadini che si deve partire perché il nostro
paese possa rinascere dalla mediocrità culturale e sociale in cui è precipitato.
Il teatro dai noi più che necessario, anche storicamente ha avuto la funzione
di svegliare le coscienze, di rendere liberi gli uomini, di fare crescere una
Comunità. Studio, conoscenza, proposta, questo è il metodo che serve e che
dovrebbe riguardare anche con attenzione i nostri musei, gli edifici pubblici
di pregio e tutte le altre attività strategiche. La verità che è stata svelata
in quell’assemblea, dovrebbe fare riflettere e forse anche indurre a chiedere
scusa a tutti quelli che a vario titolo e negli anni, si sono intestati la
ricostruzione del Teatro Le Fontanelle. Eppure, sarà anche la scusa delle
feste, nessuno di loro ha scritto, nessuno che ha lanciato il solito comunicato
privo di sostanza, in cui si prende atto che c’è una nuova situazione in atto.
Eppure, il sale della democrazia è il confronto aperto e vero con i cittadini. Infine,
poiché ormai il treno è partito, speriamo vivamente che l’unica cosa da fare
sia non demordere, e andare fino in fondo per il bene di tutti, perchè quello
che non dobbiamo più permettere è che si qualcuno cali il sipario per noi.
P.S: mentre andiamo in stampa, apprendiamo che la politica tutta è ben felice delle istanze proposte dal Comitato. Insieme ad altri, vigileremo che sarà davvero così.
Nessun commento:
Posta un commento