martedì 22 dicembre 2015

Il Fattore K

Galleggiando dolcemente 
e lasciandosi cullare 
se ne scende lentamente 
sotto i ponti verso il mare 
verso il mare se ne và 
chi mai sarà, chi mai sarà 
quell'uomo in frack”.
D.Modugno.
C’è un elemento che distingue da quasi tre lustri la storia politica di Castelbuono. Si dirà che un uomo politico sulla breccia da così lungo tempo sarà indubbiamente affascinante, operativo, lungimirante e concreto, “uni ca si svrazza”. Non si può rimanere a galla per tanto  tempo senza avere queste particolari doti. E invece ancora una volta la comunità castelbuonese riesce ad essere “stupefacente” mediante il Fattore K.
Intendiamoci,  Il Fattore K non è nulla di tutto quello che abbiamo detto sopra. Non è operativo, lungimirante, non ha mai neanche avuto un suo ufficio. E’ l’unico ad avere una sede centrale in paese: Piazza Margherita. Lo trovi sempre lì, come la fontana, la chiesa, l’Ex Banca di corte, le macchine parcheggiate a qualsiasi ora. Il Fattore K c’è sempre è una delle poche certezze che abbiamo! Sciarpa rosso sbiadito e giornale sotto al braccio,  parla, parla, parla con tutti; uomini, donne, anziani, bambini, sedie, pietre e cestini dell’immondizia. Non si lascia scappare nessuno. E’ come la bocca della Verità a Roma. Anche i turisti lo sanno ormai, fa parte dell’itinerario storico monumentale di Castelbuono. Dicevamo che non ha tutte quelle caratteristiche che identificano un uomo politico di “razza”, però, a pensarci bene, una la tiene: la capacità di galleggiare. Lo fa da sempre è lui stesso a dirlo. Quando, infatti, l’opposizione in Consiglio comunale evidenzia le inadempiente dell’Amministrazione, il Fattore K, fa il suo mestiere, come lo ha sempre fatto, si alza e difende l’indifendibile. Lo deve fare, per dovere doveroso. Di più, la frase che dice sempre è: “ Prima puri accussì si faciva, ora vi fati meraviglia, ma sempri accussì sa fatti”. Come se fosse giusto così, dando ragione, non rendendosene conto, a chi mette in evidenza la superficialità e la poca serietà di chi amministra, quindi anche la sua. Forse in modo inconsapevole ci mette in guardia dal fatto che, lui stesso ha sempre fatto parte di amministrazioni che hanno “lavorato” in modo non adeguato? Approssimato? Senza una progettualità? Ai posteri l’ardua sentenza. Il Fattore K s’intende di tutto, il suo sapere va dalla gestione del  “personale”, all’urbanistica, ai lavori pubblici, al traffico, al decoro urbano, alla raccolta differenziata, alla cultura,  (una volta ci disse che lui aveva fatto il liceo classico e che per questa ragione aveva delle competenze provate in campo culturale). Passa dal risparmio energetico a quello della spesa di casa nostra con una nonchalance degna di uno statista. E’ un unicum, maestro-esperto nell’arte del galleggiamento forzato e permette, con la sua capacità innata, di fare galleggiare anche quei “quattro amici al bar” che fanno parte dell’amministrazione. Ora ci chiediamo, se è questo quello che sa  fare bene  il Fattore K, in cosa è stato determinante nelle scelte politiche del passato? Perché ha sempre avuto credito in quelli che hanno scritto la storia politica degli ultimi 30 anni di Castelbuono? La sinistra lo ha allevato e la destra lo ha sollevato e “mantenuto”.  Va in apnea e poi annaspa solo quando,  e gli succede spesso, perde le staffe. Anche lui sa, però, che: …  giunta mezzanotte, si spegneranno i rumori, le luci, i frastuoni;  si spegnerà anche l’insegna del Cin Cin Bar,… le strade sono già deserte, deserte e silenziose, ma un ultimo “randaggio”  moggio, moggio  se ne va….

Lo sa il Fattore K che “la sua lunga e travagliata giornata” è finita? Semmai sia mai cominciata.

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