IO ME LE RICORDO COME ERANO LE
ESTATI QUANDO ERO PICCOLA. NON C’ERANO CANCELLI, NESSUNA RECINZIONE, LE CASE
ERANO TUTTE APERTE E COLLEGATE FRA LORO DA SEMPLICI VIOTTOLI.
LE GIORNATE PASSAVANO FACENDO
CAPANNE GIRANDO CON LE BICI, ASPETTANDO I CUGINI E GLI ZII CHE ARRIVAVANO DA
LONTANO E POI, INSIEME, SI PASSAVA IL TEMPO.
IL TEMPO ERA LUNGO UNA VOLTA, NON
C’ERA LA FRENESIA DI ANDARE CONTINUAMENTE IN PAESE.
GLI APERITIVI NON ESISTEVANO, C’ERANO
LE CROCCHE’ O IL PANUZZO CALDO CHE LA NONNA SFORNAVA DI CONTINUO.
RARAMENTE C’ERA IL MARE, SALVO
CHE, NON TI PORTAVANO GLI ZII PIU’ GIOVANI. ERA D’ESTATE QUANDO SI
PROGRAMMAVANO I TEMPI DELLE CONSERVE.
IN PROSSIMITA’ DU CAVIRI DI SANT’ANNA, SI SECCAVANO I
POMODORI IN AMPI E SALATI CANNIZZI,
LA SERA POI, SI AVEVA L’ACCORTEZZA DI RIENTRALI PER NON FARLI AGGREDIRE DALL’UMIDITA’.
POI ERA LA VOLTA DEI FICHI E
INFINE IL LAVORO PIU’ ARDUO E MASSACRANTE, QUELLO DI FARE LA SALSA.
DI POMERIGGIO, NEL TARDO
POMERIGGIO DI ANDAVA, VESTITI BENE, A TROVaRE IL VICINO DI CASA, CI SI SEDEVA
NELLA TICCHIENA. C’ERA CHI RICAMAVA, CHI ASCOLTAVA I RACCONTI DELLA PIU’
ANZIANA E SI BEVEVA UN LIQUIDO MERAVIGLIOSO, L’ACQUA CON LO SPIROPPO DI
AMARENA. CHE MERAVIGLIA QUELLE AMERENE DEL FRUTTETO SOTTO CASA, ROSSE, GRANDI,
POLPOSE TURGIDE, ERA UNA MERAVIGLIA QUEL SUCCO, UN VERO NETTARE DEGLI DEI.
POI, ARRIVAVA LA SERA ED ERAVAMO
SEMPRE TANTI, NON C’ERANO I TELEFONINI PER CUI CHI ARRIVAVA ERA DESTINATO A
RIMANERE A CENA INSIEME A NOI.
ERAVAMO TANTI E PER COMUNICARCI
QUALCOSA, SI CHIAMAVA AD ALTA VOCE DI CASA IN CASA. CI SI METTEVA NEL PUNTO IN
CUI LA VOCE SI SAREBBE SENTITA MEGLIO DALL’ALTRA PARTE E SI CHIAMAVA. SI
CHIAMAVA FINO A QUANDO QUALCUNO, DALL’ALTRA PARTE NON RISPONDEVA. ERANO SEMPRE
NOMI FEMMINILI, MAI MASCHILI. ERANO ANCHE NOMI COMUNI, MA SEMPRE FEMMINILI.
ERA SEMPLICE QUELLA VITA,
CERTAMENTE PIU’ FATICOSA, MA SEMPLICE. NON C’ERANO I SELFIE, NON C’ERANO LE
USCITE SERALI, MA C’ERANO LE SDRAIO DOVE RIPOSARSI E GUARDARE IL CIELO.
INFINITO, COME IL TEMPO D’ESTATE.
C’ERANO LE TORCE PERCHE’, DAI QUEI
VIOTTOLI SI TORNAVA A CASA ANCHE A TARDA SERA E CI FACEVANO COMPAGNIA LE
LUCCIOLE.
C’ERANO LE RANE, C’ERANO I RICCI,
A VOLTE ANCHE QUALCHE BONARIA VOLPE.
NON C’ERANO MAI SITUAZIONI IN CUI
TI SENTIVI SOLA, NON C’ERA MAI LA POSSIBILITA’ CHE LO FOSSI…E OGGI, PENSO CHE
QUELLO SI, ERA DAVVERO UN PRIVILEGIO.
C’ERANO TUTTI, SI STAVA INSIEME ED ERAVAMO TANTI. ERA BELLO PER QUESTO.
ERA CALDO IL TEMPO E BUONA L’ARIA. ERA D’ESTATE.