Cu si
mazzia a destra, cu si mazzia a sinistra, nella Casa comunale, il Nostro e i
suoi non si danno pace. “Me l’hanno tolto, me l’hanno tolto. Maledetti!”, urla sconsolato.
Da quando il Consiglio comunale non ha approvato la continuazione del Mercato
del contadino, il Nostro e la sua mini maggioranza non si danno pace. “Un’idea
avevo copiato e manco questa mi hanno salvato”. Per l’accaduto è stato
decretato il lutto cittadino e le bandiere sono state messe a mezz’asta. Le
campane di tutte le chiese suoneranno a morto da qui al 2017. I fiorai del paese hanno ordinato una
quantità immane di fiori per l’accaduto. I bambini delle scuole disegneranno,
cucuzze e carduna in un murales posto
nella facciata del Castello. I fruttivendoli non venderanno più verdure per
almeno un anno. Cu i vò, si va cogli in campagna. Un presidio continuo si terrà
nell’aula consiliare per accogliere le condoglianze. Il Nostro e i suoi seduti
a giro nell’aula istituzionale, aspettano la cittadinanza per le condoglianze.
“Dunni
l’accattami ora 'u pani e un mazzi di vurranii? Comi ami a fari? Cu ciù dici
ora e cincu chistiani chi ci iavani, ca i sinapi un ci su chiù?” Inconsolabile,
piange a dirotto e non si rassegna neanche quando, alcuni cittadini presi dalla
tenerezza, portano ppi cuonsulu 'u manciari di San Giuseppi rigorosamente a km
0: “Dove le avete comprate queste verdure? Da dove provengono? Sono a km 0?” Si
chiede imperterrito il Nostro. Nessuno riesce a lenire la sua infinita
tristezza, lui alla dieta mediterranea ci tiene.
Si
vocifera che i suoi accoliti fedeli, messi in
un lato della stanza, si dicano costernati
ma con tono consolatorio: “in definitiva amu patutu umiliazioni chiù gravi, unn' è u casi di fari
accussì”. Alcuni proprio non capiscono e
a dirla tutta si sono pure stancati. “Si fissavi cu ssu km 0 e un ci po’
nenti”, dichiara qualcuno fuori dai microfoni.
“A virità è che non funzionava, il posto era sbagliato, e poi due sole
bancarelle, non si possono chiamare
mercato. Sbagliammi e basta, ma guai a dirlo a LUI! Non lo contrariamo ….. Pirchi è capaci ca nni ietta fora”.
Intanto
un altro urlo isterico pervade la stanza: “Che colpa ne ho io se non ci andava
nessuno? Che ci posso fare io siddri era luntani? Che c’entro io con questa miserevole disfatta?
Io ho semplicemente copiato l’idea e gli altri dovevano realizzarla. E' mai possibile che debba pensare e fare tutto io?
In
effetti il posto era lontano, il Parco delle Rimembranze, chiuso sempre alle
famiglie e ai bambini, a mala pena veniva aperto per queste due bancarelle.
L’assessora
alle attività produttive molto annoiata dall’atmosfera mentre si rifà il
trucco, cerca di consolare il Nostro: “Nenti un ti preoccupare ci riproveremo,
tanti cu nn’ha diri nenti?”, “E dove? Dove lo possiamo allocare? 'U puosti,
servi 'u puosti, possibilmenti centrali
”….
A
queste parole, un cittadino svogliato, passando si ferma, e dice: “Talè,
secunni mia u putiti fari cà, ' u puostu è centrali. E accussì
'a genti, passanni, capisci che l'aula consiliari può avere
finalmente una destinazione d’uso
veramente produttiva”.
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