“Non esiste una moralità pubblica e una moralità privata. La moralità è
una sola, perbacco, e vale per tutte le manifestazioni della vita. E chi
approfitta della politica per guadagnare poltrone o prebende non è un politico.
È un affarista, un disonesto”.
Sandro Pertini
Sandro Pertini
Cambiamento, lo chiamano il governo del cambiamento, come se di per sé
fosse un fatto positivo. Nuove facce, metodi diversi, urla a convenienza,
poltrone che si chiamano contratto: è il populismo bellezza. Qui come altrove.
Quello che preoccupa di più non è il contratto, che, a naso, sarà pressoché
irrealizzabile, ma l’insinuarsi di quella cultura populista per cui si parla
solo con slogan, si da la colpa agli altri del mancato agire. Qui come altrove.
L’aria che si respira in giro non è delle migliori, anche noi a
Castelbuono siamo stati abituati a promesse da paese di Bengodi, a risate
sonore e squadre compatte che difendono senza chiedersi un solo perché, il loro
idolo. Qui come altrove.
Quello che ci preoccupa è l’insinuarsi delle apolitica populista nel
seno della società, così come fu per il berlusconismo.
La politica dovrebbe in realtà essere altro, partire dai bisogni dei
cittadini e non propagandare le eccellenze. E intanto, così facendo, piano
piano, aumentano i prezzi, come quello dei tagliandi dei parcheggi, del biglietto
d’ingresso al Museo Civico, una volta Museo di tutti i cittadini ora solo di
alcuni “contemporanei”, senza che nessuno ne parli e con l’avallo di chi
amministra. Come se ci fossero due Castelbuono: una atta solo alla speculazione
pubblicitaria, poco patinata in verità, e sempre più povera di contenuti e
l’altra che affonda sempre più. Quella che non ha Santi in Paradiso e che si
vede umiliata e tralasciata in questo turbinio di turismo-cultura-enogastronomia.
Allora noi decidiamo di essere altro, rispetto anche alla pagina ufficiale del
Comune che, udite, udite! invece di mostrare i fatti salienti che riguardano la
Comunità, ci racconta che per fortuna in Piazza Margherita abbiamo avuto la
presenza, niente meno che della sorella di Belen Rodriguez, al secolo Letizia!
Fatti che davvero il mondo ci guarda e ci invidia.
Più succedono queste cose, più si susseguono queste notizie e noi, ci
sentiamo altro, loro stessi ci fanno sentire altro. Siamo quelli che ascoltano
che non puntano il dito rosi da pregiudizi, siamo sempre pronti al confronto
anche aspro, purché sia fatto d’idee, rispetto e intelligenza. Siamo altro
rispetto alla mancanza di dialettica vera che si registra. Al voluto silenzio ovattato. Siamo altro
rispetto alla mancanza di attenzione verso chi ha più bisogno. Siamo altro nel
rispetto, sempre non a convenienza, delle regole e delle persone. E’ proprio
vero che la morale è una sola, e siamo altro proprio perché la onoriamo sempre.
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