“Quando il sole della
cultura è basso, i nani hanno l’aspetto di giganti”.
Karl Kraus
Karl Kraus
Strani
tempi, pieni di odio e rancore. Dialoghi che esistono solo sui social a uso e
consumo di chi il tema non sa neanche cosa sia ma, accusa e mortifica ancora.
Serve sempre un capro espiatorio pronto a immolare sull’altare il cattivo di
turno contro l’inadeguatezza e la mediocrità di certa politica.
Diritti
umani barattati a favore dei voti di personaggi più scuri che chiari che, ne
siamo certi, non decifrano neanche l’italiano.
Sindaci
onorati da tutto il mondo, nel nostro caso anche copiati da certi asini,
sbandierati come merce da mercato, da un governo urlatore.
Assistiamo
inerti al cambiamento dei diritti umani e culturali che i nostri genitori ci
hanno insegnato.
La
precarietà che c’è stata data in dote, mette in discussione sempre tutto ma,
senza affrontare nessuna discussione. Una politica che non ha nulla raccontare,
che non si confronta, priva d’idee, che usa, come nel nostro caso, il consiglio
comunale, (vedi Consiglio comunale sul tema della raccolta differenziata), solo
come strumento per prendere tempo, senza assumersi la responsabilità di una
scelta. Una politica che non sa cosa sia il coraggio si nutre giorno dopo
giorno solo di Risate di gusto. Appunto nessun tema, nessuna dialettica, solo
panini e bevande e risate che non fanno ridere nessuno. E’ questo dunque il
tempo che meritiamo? Se c’è una colpa che ha commesso la nostra generazione, è
proprio quello di avere alimentato questa deriva.
Oggi
per questo motivo, abbiamo bisogno di tutti quelli che nel passato hanno saputo
segnare la differenza. Abbiamo bisogno dei loro esempi, del loro lavoro e della
loro testimonianza. Abbiamo bisogno di menti superiori che ci insegnino la
strada che abbiamo perso o che a fatica cerchiamo di fare in questo guazzabuglio
di risate.
Noi
non abbiamo nulla da ridere, facciamo con fatica cultura in questo paese che
vive, ormai da tempi, solo di raduni e sagre di piazza, sponsorizzando solo
cibo di strada, di cui per altro, Castelbuono non è mai stata testimone.
Abbiamo
bisogno che emerga la cultura vera, fatta d’insegnamenti solidi e diritti
civili veri, che non sia strombazzata dalla pagina Facebook del Comune, che
sembra più la pagina di una radio di provincia che quella di un’Istituzione.
Agli
intellettuali chiediamo di afferrarci per mano, di strigliarci se abbiamo
permesso questo, se abbiamo dimenticato l’associazionismo per valorizzare l’individualismo.
Abbiamo
bisogno di essere capiti e compresi, abbiamo bisogno, in definitiva, che il
pensiero si faccia presente e pressante contro chi, oggi, continua a
sponsorizzare solo risate di gusto, sperando che non siano indirizzate a noi.
Nessun commento:
Posta un commento